L'ex top manager ha guidato Autostrade per 14 anni dal 2005 all'anno dopo il crollo avvenuta il 14 agosto del 2018
Nel processo sul crollo del Ponte Morandi di Genova, a quasi sette anni di distanza dal disastro del viadotto autostradale, si conclude oggi la fase dell’istruttoria dibattimentale, con le ultime dichiarazioni spontanee in aula da parte dell’ex ad di Aspi Giovanni Castellucci. L’ex manager che ha guidato Aspi e Atlantia dal 2005 al 2019, coimputato insieme ad altri 57 soggetti nel processo sul crollo, in aula per un intervento atteso, il terzo questa mattina e che concluderà in giornata la prima parte dibattimentale. Presenti in aula anche i membri del Comitato in ricordo delle vittime.
Castellucci in aula: “Qui per dare un contributo alla verità”
“Sono qui per dire tutto quello che so, e per dare il mio piccolo contributo alla verità”. Sono le prime parole dell’ex ad di Aspi Giovanni Castellucci che parla in aula nel corso del processo sul crollo del Ponte Morandi a Genova, nel quale ha deciso di rendere dichiarazioni spontanee nell’ultima udienza della fase istruttoria del dibattimento. Castellucci ha parlato del ricordo del 14 agosto 2018, e di essersi sentito “responsabile” per la custodia del bene oggetto del crollo, “ma non colpevole”. L’ex top manager ha guidato Autostrade per 14 anni dal 2005 all’anno dopo la tragedia del viadotto Polcevera, avvenuta il 14 agosto del 2018.
Castellucci: “Costi manutenzioni mai calati e aumentato personale”
“In quel periodo abbiamo aumentato di circa il 30% il personale per le attività di manutenzioni, più il 41% del personale tecnico di manutenzione ordinaria. Non sono decisioni che prende un amministratore delegato da solo; abbiamo sempre cercato di valorizzare il personale personale al meglio”, ha detto ancora Castellucci in aula. Ripercorrendo l’attività l’ex manager ha parlato anche delle manutenzioni sottolineando che i costi necessari agli interventi “non sono mai calati tranne nel 2018, ma era un anno particolare, i costi erano calati e poi aumentati, essere accusato di avere tagliato i costi per i dividendi non potevo accettarlo”. “Non ritenevamo che l’ipotesi di un incidente grave avesse la possibilità di essere evitato se avessimo fatto qualcos’altro”, ha proseguito in riferimento in generale alle attività di manutenzioni svolte sulle infrastrutture in gestione prima del disastro di Genova. “Mai abbiamo bloccato i lavori, mai abbiamo rallentato neanche nei momenti più drammatici di conflitto col governo nel 2006″, ha aggiunto relativamente al tema delle manutenzioni straordinarie.
Ponte Morandi, Castellucci: “Nessuno sollevò dubbi su sicurezza”
“Se ci fosse stato un problema di sicurezza, un indice, una virgola avrebbero fatto tutti un salto sulla sedia. Ma non lo fece nessuno, nessuno sollevò il minimo dubbio“. Così l’ex ad di Aspi Giovanni Castellucci oggi a Genova nel corso delle dichiarazioni spontanee rilasciate durante il processo sul crollo del ponte Morandi. Castellucci fa riferimento a una riunione successiva al 2008 quando, nel contesto del dibattito sulla realizzazione della Gronda di Genova, era stato preso in considerazione il monitoraggio del ponte Morandi. “Negli scenari complessivi si arrivò alla conclusione che il ponte non aveva problemi – dice Castellucci – C’era una valutazione da parte delle figure tecniche sul ponte Morandi che poteva assolvere la sua funzione”, ha detto con riferimento al disegno complessivo della gestione dei flussi di traffico.
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